martedì 6 ottobre 2009

La storia della Barbie perduta e di un sax di plastica verde


Mondello (Palermo), Viale Venere - Barbie perduta on the road con sax in plastica verde.

(VC) - Uno strumento a fiato abbandonato per terra in un viale solitario esprime sensazioni agghiaccianti. Questo sembra totalmente devitalizzato. Non c'è più il fiato, l'alito, l'anemos, a soffiaci dentro la vita.
Una chitarra abbandonata è meno triste di un sax per terra ed inanimato. 

Una corda potrebbe risuonare anche per caso urtando contro qualcosa, il sax no: presuppone la vita che vi s'incanala e risuona con calore. Presuppone uno sforzo attivo di compressione, la ferma volontà di dare suono al proprio respiro, rinunciandovi per un attimo per forzarlo nel sinuoso strumento.
Il sax che non risuona è freddo e metallico.
La Barbie perduta guarda il sax e pensa al fiato d'un amore perduto.
La parola sax ricorda la parola sex.
Anche per la Barbie la parola sax ricorda la parola sex.
La Barbie ricorda l'amore e l'abbandono e ripensa quando la plastica del suo corpo vibrava e risuonava.
Il suono è una chimera.
Inseguendo una chimera tutto il fiato è passato attraverso il sax e adesso il fiato s'è esaurito.
La Barbie forse sapeva che il fiato che si fa suono finisce con l'esaurirsi e avrebbe voluto fermarlo. Ma lui voleva un respiro sonoro.
Lui pensava che la parola sex ricordi la parola sax.
Lei lo cercava attraverso il suono
Lui cercava il suono attraverso di lei



(MC) - E' una triste storia... Questo commento potrebbe diventare un post per il nostro blog in cantiere ("multiversi")...


E così è stato...


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