giovedì 8 ottobre 2009

Una panchina perturbante


"Per rimanere sempre bambini..."

(foto di Giuseppe Catalano, dal gruppo FB "QUELLI, KE LE PANCHINE"

(VC) - Non avrei mai il coraggio di sedermi su una panchina come questa. 
Mi immagino reduce da una lunga camminata, sudaticcio e con i jeans dall'igiene discutibile... No, non potrei mai profanare la favola con le mie terga da escursionista dalla sudorazione abbondante. Meglio un appanchinamento a misura di viandante. 
Apprezzo questa pedo-panchina e mi vado ad accomodare nella panchina bianca più dietro.


(MC) - Poi, quel cielo blu con le nuvolette vaganti sembra essere il posto meno adatto per appoggiarvi le terga! Sono certo che mi indurrebbe un  forte senso di vertigine, come star seduto sul vuoto... Avrei l'impressione di poggiarmi su un cuscino fatto d'aria trasparente ed impalpabile.  E se quei rami si tramutassero in viticci, liane, tentacoli dotati di vita e propria e catturassero l'ignaro viandante? Una panchina carnivora!!! Terrore allo stato puro!!!
E se fosse una porta tra universi paralleli (multiversi)? E se l'incauto viandante che decidesse di trovare un po' di riposo su questa panchina fintamente gioconda (ma, in realtà, alquanto perturbante) fosse immantinente catturato e risucchiato in un'altra dimensione, abitata da esseri inconcepibili per la nostra limitata mente di Umani?
Un romanzo del Re dell'Horror (Stephen King) sviluppa proprio questo tema a proposito di un'inquietante Buick 8 che si rivela essere una porta tra due mondi diversi. 


Buick 8. Fa la sua comparsa nel lontano 1979 e continua la sua presenza sorniona in un capannone dietro la stazione di polizia della squadra D. E' una macchina, una Buick blu notte, dentro sembra un giocattolo, ma un fatto è certo: dai copertoni sui quali non si posa mai un grammo di polvere, alla carrozzeria che si guarisce da sola, è viva come un animale... uno strano essere animato che a lunghi periodi di letargo alterna brevi, violenti attimi di attività. 

Da leggere.


Come tante cose che riguardano l'infanzia l'aspetto sereno e giocondo nasconde nelle sue pieghe aspetti inquietanti (e perturbanti). Come, ad esempio, il volto dipinto del clown in un'altro celebre romanzo di Stephen King (It).


Ci voleva Stephen King , maestro dell'horror e paladino dell'infanzia (solo i bambini, nelle sue storie, vedono e scomfiggono il Male), per invertire la tendenza e raccontare, nel suo celebre It, un demone assassino e seduttoredall'aspetto di clown, che adesca i bambini offrendo loro i palloncini: Perfetto esempio di "perturbante" (Unheimlich): cosa c'é di pi§ innocente e fragile di un palloncino? Eppure una dele scene più inquietanti del romanzo [e del film che ne è stato tratto: scarso per la verità]  è il volo dei palloncini controvento... (Beppe Sebaste, Oggetti smarriti e altre apparizioni, Edizioni Laterza, p. 84)

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