giovedì 17 dicembre 2009

Chiudere sempre il portone, grazie! Quando i divieti generano paradossi...


(foto di Maurizio Crispi)

Il cartello, trascritto su di un miserello flyer (o fogliettino) invita a chiudere sempre il portone ...e il portone naturalmente era aperto... Sembra proprio che cartelli esortativi di questo tipo invitino alla trasgressione e alla disobbedienza, se non addirittura alla strafottenza...

(VC) - Questo fogliettino è un capolavoro di odiosa ambiguità ed ipocrisia.
Se infatti leggiamo il messaggio “chiudere il portone sempre”, lo spazio tra la parola "portone" e la parola "sempre" credo conferisca alla frase il carattere dell'avvertimento perentorio ed anche minaccioso. Infatti la parola “ sempre” risulterebbe quasi scandita, dilatandosi ed assumendo il valore di un temibile ultimatum. Sempre è sempre e comprende la totalità dei casi. E' un numero assoluto che non ammette deroghe. E' un verdetto immodificabile.
Qualsiasi cosa possa accadere il portone andrò chiuso perchò sono io che lo impongo dall'alto della mia autorità.
Io sono l'Autorità.
E fin qua tutto chiaro. Esistono rapporti chiari basati su precisi rapporti di forza. Ma, e qui viene l'odiosa chiosa, se la chiusura del portone viene imposta, che senso ha ringraziare?
Il ringraziamento presupporrebbe da parte del destinatario del messaggio la possibilità di una libera scelta tra diverse opzioni, anche diverse, anche comprendenti come in questo caso, la possibilità che il portone possa venire lasciato aperto. E' soltanto in caso di libera chiusura del portone che si giustificherebbe il ricorso al ringraziamento per avere fatto un uso, condiviso dall'autore del messaggio, della propria libera scelta.
E' come se un giudice, nell'atto di emettere una condanna all'ergastolo ringraziasse il reo. “Io ti condanno, grazie”.
Grazie? Ma de che? (mi scuso del romanismo, ma mi è sembrato efficace).
Odio profondamente l'estensore di questo foglietto.
La risposta sarà quella che il popolo darà all'instaurarsi di un regime, un regime condominiale in questo caso. Il feroce piacere della trasgressione. Morale, il portone sarà, come in questo caso, quasi sempre aperto.
I portoni non si chiudono per obbligo, si chiudono per amore.
E vengo alla seconda considerazione.
Ben diverso, direi di significato diametralmente opposto sarebbe stato il risultato della comunicazione se la parola “sempre” si fosse spostata ancora un po' verso la parola “grazie” o, meglio ancora se la si fosse trasferita al rigo inferiore.
In questo caso l'effetto sarebbe stato un soave messaggio di questo tipo: “Si pregano i signori di chiudere il portone. Sempre grazie.”
Che dolcezza, che cortesia in questa frase.
Sempre grazie, ovvero vi sarò grato se chuderete il portone, ma anche se lo lascerete aperto.
Sicuramente, un tale dire predisporrebbe i condomini ad una positiva disponibilità. Potrebbero scorgervi il comune interesse di tenere chiuso il portone e, comunque, lo chiuderebbero per non dispiacere la sensibilità del delicato autore della nota. 
E quindi potremmo immaginare una comunicazione che giunga a toccare una dimensione quasi “intima” dell'autore del garbato foglietto da leggersi, più o meno, così: “Nel pregarvi di chiudere il portone vi ringrazio comunque, sia che lo chiudiate, sia che lo lasciate aperto. Io vi ringrazio suprattutto per avere voluto prendere in considerazione quanto vi ho scritto. Per me il portone è solo un pretesto per potere comunicare con voi. Vi chiedo di chiudere il portone, se lo riterrete opportuno, ma vi apro la porta di casa mia."

(MC) - Qui, davvero, ci vorrebbe Totò! Il quale di fronte all'ingiunzione di cui sopra, si sarebbe fermato e avrebbe esclamato "Siamo uomini o caporali? ", collocando, ovviamente, l'autore dell'"ignobile" foglietto nella categoria degli esecrandi "caporali".

1 commento:

  1. forse lei non si è mai trovato davanti un tossico nelle scale perchè il suo caro e "amato" condomino si rifiuta di seguire un semplice invito a mettere in sicurezza il condominio.
    normalmente ai bigliettini perentori precede una lunga serie di richieste gentili ovviamnete senza esito.
    sempre per citare Totò noi esclamiamo "signori si nasce"..... maleducati pure!

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