martedì 15 dicembre 2009

I paradossi nascosti nei divieti nell'arringa di un avvocato difensore


Efficacia dei divieti
(Foto di Maurizio Crispi)

L'evidenza sembrerebbe condannare senza appello il proprietario del motorino per averlo introdotto e parcheggiato nel sacro vialetto condominiale.
La foto è così eloquente da non ammettere replica, di un'evidenza indisponente.
Tanto indisponente, che cercherò di venire in aiuto al posteggiatore abusivo utilizzando la tecnica che potrei chiamare di “revisionismo condominiale”.
Del resto se esiste chi nega l'olocausto anche io potrei provare a negare la colpa di questo spregiudicato ciclomotorista.
Ed allora, Vostro Onore, se è pur vero che il cartello vieta di introdurre o parcheggiare motori e ciclomotori nel vialetto chi può affermare con assoluta certezza che il ciclomotore sia stato introdotto successivamente alla affissione del cartello? Non potrebbe darsi il caso che l'utilissimo mezzo per destreggiarsi nel traffico cittadino sia stato introdotto prima dell'entrata in vigore della nuova normativa?
In effetti, la posizione rivolta verso l'uscita potrebbe lasciarlo supporre. Infatti sembra che, preso atto che l'uso del vialetto sia stato interdetto alle due ruote motorizzate il proprietario abbia prontamente deciso di uscire dal cancelletto, adeguandosi con ciò alla nuova disposizione.
Per quanto riguarda il cartello, inoltre, non vi è assolutamente la certezza che sia autentico e disposto dalla competente Autorità Condominiale.
In effetti non vi è alcuna firma ma un generico ed impersonale ringraziamento quando ci si sarebbe atteso almeno un più chiaro riferimento ad una qualche Autorità avente la facoltà di formulare un tale divieto.
Ma ancora, la frase riportata sul cartello risulta francamente incongrua. Perchè?
Ma è ovvio! Il cartello vieta severamente di “introdurre o parcheggiare” nel vialetto.
Introdurre o parcheggiare?
Perchè “...o parcheggiare...”? É forse possibile parcheggiare un ciclomotore dentro il vialetto, senza prima introdurvelo?
Perchè fare riferimento a due distinte opzioni, l'introduzione ed il parcheggio, quando, nei fatti le stesse coincidono nella misura in cui l'una presuppone l'altra?
Ma anche la seconda possibilità risulta francamente di difficile lettura.
Infatti si darebbe il caso che il ciclomotore fosse stato introdotto nel vialetto senza posteggiarlo. Ovvero, ad esempio, io abitante del condominio, potrei introdurre il mio ciclomotore all'interno del vialetto, adagiarlo sul cavalletto, andare a pranzare e poi magari fare un pisolino, senza che ciò configuri al mio ciclomotore lo status di “posteggiato”?
Ma non finisce qui!
Il cartello vieta categoricamente l'introduzione ed il posteggio nel vialetto di “motori e ciclomotori”.
C'è qualcuno che saprebbe spiegarmi la differenza tra motore e ciclomotore?
Si è forse verificato che qualcuno abbia già introdotto nel vialetto un ciclomotore privo del motore? In questo caso non sarebbe più un ciclomotore, ma sarebbe soltanto un “ciclo”, un monociclo, un biciclo, un triciclo.
Di contro potrebbe essersi verificato che qualcun'altro abbia introdotto nel vialetto un motore inteso, genericamente, come macchina atta a svolgere un qualsivoglia lavoro meccanico.
Qualcuno ha per caso già introdotto nel vialetto il motore di un camion o di un aeromobile, o un futuribile motore ad idrogeno?
Se così fosse nell'assurdo divieto andrebbe coinvolto anche l'innocente motore dell'autoclave che pertanto, a norma di legge, dovrebbe essere rimosso e messo fuori dal cancello lasciando l'intero condominio senza acqua.
Ma anche il motorino elettrico del Mini Pimer o della lavastoviglie non potrebbe più essere introdotto nello stabile
Chi vorrebbe che ciò accadesse?
Potrebbe mai un vero capo condominio arrivare a tanto pur di fare sloggiare un innocuo motorino dal vialetto?
Quest'uomo, accecato dall'acredine, arriverebbe a devastare la qualità della vita dei residenti pur di soddisfare un proprio inspiegabile rancore nei confronti della meccanica e dei mezzi di trasporto.
Pur di risparmiare i soldi per lo psicoanalista, del quale sembrerebbe avere assoluto bisogno, quest'uomo privo di scrupoli non esita a mettere a rischio la vita sociale dei condomini veri, quelli che credono nell'armonia e nella tolleranza.
Vostro Onore, nutro seri dubbi sulla reale paternità del cartello e sulla vera identità del capo condominio.
Chiedo che si faccia piena luce su questa incresciosa ed inquietante vicenda.
Nelle more, Vostro Onore chiedo che, in via cautelativa, non venga più consentito l'accesso ed il soggiorno nel vialetto a questo vero attentatore della serenità e del benessere del condominio.
Venga lei stesso, Signor Giudice a verificare quanto le sto dicendo.
Cosa dice? Problemi di posteggio? Non saprebbe come fare?
Signor Giudice, lo so bene che in questo rione il posteggio è una chimera, ma non si preoccupi, venga pure con il motorino, lo potrà posteggiare tranquillamente nel vialetto condominiale, le basterebbe abolire, e lei ne avrebbe piena facoltà, il divieto di posteggio.

MC - Certo, un motore, o ciclomotore che sia, sarebbe pur sempre possibile calarlo dal cielo, senza introdurlo dal cancello dove è apposto il divieto, oppure altrettanto possibile sarebbe parchegiarlo facendolo "spuntare" da un passaggio sotterraneo appositamento costruito, oppure utilizzando preesistenti gallerie. Come è noto, lo spazio è tridimensionale: non esiste soltanto la dimensione orizzontale...
Per quanto riguarda il divieto di introdurre "motori", oserei suggerire questa chiave esplicativa.
Magari, vi è un antecedente nella vita condominiale. Forse uno dei condomini, adesso trasferitosi altrove, era un ladro di motori (di qualsiasi genere, dal motore del ciclomotore a quello del Boeing), che soleva introdurre nella sua abitazione, con grande imbarazzo degli altri condomini, tutti cittadini onesti e ligi. I condomini autori o ispiratori dell'attuale cartello di diffida, memori di questo trascorso, hanno voluto puntualizzare, onde evitare di dovere avere nuovamente a che fare con un analogo, imbarazzante, personaggio ed i suoi traffici. Dietro l'ovvio si nascondono sempre delle ragioni complesse (il più delle volte latenti).

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