giovedì 19 novembre 2009

Canibardu in cima al monte ovvero la vera storia del cremonese Gary Baldo


Cremona
(foto di Marilena Duca)

"Nino, domani a Palermo!", disse Canibardu al suo fidato luogotenente Bixio, indicandogli la città che si stendeva nella pianura sottostante.
E' enorme il contrasto tra la spoglia, funzionale, sobrietà di queste panchine - forse persino eccessiva - e il bianco ridondante della pietra. E' vivo il contrasto tra la semplicità propria di un funzionale cucina-tinello svedese anni '50 , ben evidente in queste panchine, e la retorica della celebrazione del Risorgimento, anche se possiamo concedere a Garibaldi, l'eroe dei due mondi, la virtù di essere tuttora un vero ed inossidabile eroe popolare e trasversale, in quanto veicolo del mito dell'avventura, nonchè simbolo incarnato dell'idealismo (a suo modo una specie di antesignano del Che).
Forse, oggi, Garibaldi non si sarebbe disdegnato di scendere da quel pulpito di rocce, gravide di retorica umbertina, per sedersi su una delle panchine che gli sono state messe accanto in buona vista e, una volta accomodato, si sarebbe levato quegli stivali che gli fanno tanto male ai piedi, dopo aver vagabondato senza requie nei due mondi, in giù e in su, in lungo e in largo, dimostrando così di essere proprio uno come noi...

(VC) - Marilena riconosce la città di Cremona. Io non conosco Cremona (a pensarci bene non conosco nemmeno Marilena) ma la immagino come una cittadina tranquilla dove c'è molta cura del verde e della qualità della vita dei propri cittadini.
Cremona si trova al centro della pianura padana.
Abitare in una città di pianura ha molti vantaggi, si può girare in bicicletta con il minimo sforzo senza avere i polpacci di Fausto Coppi e si può andare sui pattini anche se non si è bravi a frenare e si teme la discesa.
In una città di pianura i cittadini sono molto contenti e soddisfatti della loro condizione tranne alcuni di loro che appartengono ad una specifica categoria: gli aspiranti rocciatori free-climber.
Gerardo Baldo è un giovanottone cremonese che coltiva dentro di sé il sogno di salire verso il cielo arrampicandosi con la sola forza delle proprie mani, ma ahimè!, tutt'intorno a casa sua di pareti da scalare non ve n'è neanche l'ombra.
Lui, parlando con gli amici è solito dire che anche se non ha mai scalato nulla scalatori si nasce, che scalare è un fatto di cuore, di coraggio, di passione. E' per questo che tra gli amici è chiamato anche il “Baldo Gary" ed anche "Gary Baldo”.
E così Gary Baldo di qua e Gary Baldo di là il soprannome ha finito per prendere il sopravvento sulla sua vera, inespressa identità e Gary Baldo ha cominciato veramente a pensare d'essere un novello principe della montagna, nonché eroe dei due mondi.
Per qualche giorno Gary Baldo era stato visto armeggiare con dei grossi blocchi di polistirolo, ma nessun aveva intuito cosa il nostro avesse in animo di combinare. E così, un bel mattino, i Cremonesi poterono rimanere a bocca aperta quando, al centro di una della loro belle piazze videro una neonata montagna candida, domata da un candido fiero eroe delle vette con atteggiamento che esprimeva tutto il suo disprezzo per la piatta monotonia di una vita di pianura che non osa alzare lo sguardo verso altre (ed alte) cime.

Palermo - Villa Garibaldi
(foto di Maurizio Crispi)

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