lunedì 9 novembre 2009

Libere divagazioni su di un incontro pericoloso...


Auto-avvistamento su specchio infranto
(foto di Maurizio Crispi)

(VC) - Attento, Maurizio, attento a non stazionare troppo a lungo in questa posizione di autoavvistato!
E già, mi scuserai il gioco di parole ma il tuo auto avvistamento su specchio infranto sta determinando una "infrazione".
Maurizio, non ti sei accorto di essere in divieto di sosta?
In effetti uno specchio infranto per un appassionato autoavvistatore è una occasione irrinunciabile. E' molto probabile che diversi autoavvistatori, prima di te, siano rimasti, come dire “in trance”, rapiti dall'effetto autoavvistante creato dallo specchio infranto e che in tale posizione siano rimasti per parecchie ore creando problemi di traffico e di posteggio. Ecco quindi che si è reso necessario il cartello di divieto. Maurizio, fuggi alla fascinazione dell'autoavvistamento. Frida, mordicchialo, tiralo via prima che qualche solerte gendarme non lo colga in sosta vietata e lo multi a norma di codice o peggio, ne disponga la rimozione forzata!

(MC) - Auto-avvistamento con esito in rimozione forzata! Mi piace! In effetti, Frida cercava di tirarmi via per togliermi dall'impiccio...
I cani hanno il sesto senso per queste cose e bisogna fidarsi del loro intuito...
Peraltro, il cartello di divieto di sosta serve ad avvisare i passanti un po' narcisi di non indulgere troppo a lungo in auto-contemplazioni compiaciute, dal momento che il proprio sguardo riflesso nei frammenti dello specchio potrebbe assumere delle valenze un po' medusee con immediato effetto di pietrificazione del malcapitato (e in questo caso sarebbe il proprio stesso riflesso a causare una situazione di terribile pericolo, a differenza che nel mito di Perseo che, com'è noto, potè uccidere Medusa guardandola mai direttamente ma soltanto indirettamente nel riflesso del proprio scudo). E' un po' come un moderno canto delle Sirene: i passanti sono sedotti anziché da un melodioso canto, dal potere della propria immagine riflessa... Quel divieto di sosta è una sorta di "avviso ai viandanti"...
Aggiungerei anche, stimolato dall'arguta nota del mio amico Enzo, che uno specchio infranto (o rotto) porta sfiga (credo che, secondo la tradizione popolare, uno specchio rotto porti "sette anni di guai!"). E ciò è legato sia all'elevato valore simbolico dello specchio, all'attribuzione ad esso di un forte potere (perchè rimandando l'immagine dimostra in qualche modo di possederla, in "un mondo al di là", ma anche al fatto che lo specchio - oltre che oggetto "potente" era anche - subito dopo che gli uomini impararono a costruirlo così come oggi lo conosciamo - un oggetto costoso che non tutti potevano permettersi di acquistare.
Per tutti questi motivi urge allontanarsi dal fortuito ritrovamento il più rapidamente possibile...

(DA) - Ma ci sarebbe da parlare anche di Alice attraverso lo specchio, allora!


(MC) - Ma, in quel caso, lo specchio deve essere integro... Anche la storia di Alice la dice lunga su quanto lo specchio sia un'oggetto dotato d'una sua intrinseca forza... Poi, secondo alcune teorie psico-dinamiche (Lacan, Olievenstein) la metafora dello specchio infranto rappresenta un momento dello sviluppo del bambino che, per vari motivi, non si vede più riflesso dalla propria madre nella sua interezza, ma frammentato e scomposto (come se si vedesse appunto riflesso dalla superficie di uno specchio percorso da mille crepature): un vero e proprio evento destabilizzante nella crescita evolutiva del Sè, che potrà portare negli anni successivi quell'adolescente a ricercare esperienze (tra cui anche le droghe) che ricompongano l'immagine del proprio Sè spezzettato.



Perché si dice che lo specchio rotto porta sfortuna?

È probabile che questa credenza sia legata al forte valore simbolico dello specchio: oggetto "magico" capace di duplicare le cose, ma anche le persone. Questa caratteristica può aver spinto le generazioni passate a pensare che infrangere l'immagine riflessa equivalesse in qualche modo a uccidere la persona stessa o a farle del male, un po' come avviene nei riti Vudu, quando gli stregoni seviziano con spilloni una bambolina che rappresenta il malcapitato destinatario della sciagurata influenza.
Come tutte le superfici capaci di riflettere le immagini (vetro, acqua, metallo), fin dall'antichità lo specchio è stato considerato carico di poteri magici. I Romani pensavano che esso permettesse di osservare tutto ciò che avveniva nelle parti più lontane dell'Impero. Religioni come l'Islam o l'Ebraismo, invece, consigliano di capovolgere gli specchi durante la veglia funebre, per evitare che essi impediscano all'anima del defunto di lasciare il mondo terreno.
Lo specchio è presente anche nelle pratiche di stregoneria, reali o fantastiche: Caterina de' Medici divinava attraverso uno specchio "magico", e la regina cattiva di Biancaneve gli sottoponeva ogni giorno il celebre quesito: "Specchio, specchio delle mie brame: chi è la più bella del reame?


I coniugi Arnolfini
(Johannes van Ejck)

2 commenti:

  1. Ecco cosa scrive Donato Domenico Curtotti, uno dei frequentatori del gruppo "Avvistamenti" di FB:

    "Ero ragazzo, ma ricordo bene come andarano i fatti. Per strada avevo visto nella vetrina di quel negozio un bel giubbino. Entrai e chiesi di misurarlo. La commessa mi porse il giubbino, lo indossai. Stavano risistemando il negozio, era tutto un po' sottosopra, la luce era fioca. Chiesi dov'era lo specchio, e quella mi indic... Read Moreò uno stretto corridoio fra una fila di abiti appesi. Procedendo mi bloccai perché un tizio stava venendo in senso contrario e non c'era spazio per entrambi. Anche lui si fermò. Gli feci un cenno con la mano per dirgli di passare, ma la mia mano urtò qualcosa di freddo tra me e lui. Lo guardai negli occhi per cercare di capire: anche lui mi guardò. Attimi di smarrimento, e poi un brivido freddo mi percosse...
    (è una storia vera)

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  2. Bellissimo! Questo racconto ce la dice lunga su come, in alcuni casi, la nostra immagine allo specchio può avere un effetto disorientante (o, addirittura, perturbante)!

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